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sabato 11 agosto 2012

Poesia d'autore

I' cominciai: – Poeta, volentieri
parlerei a que’ duo che insieme vanno
e paiono sì al vento esser leggieri.

Ed egli a me: – Vedrai quando saranno
più presso a noi; e tu allor gli prega
per quell’amor che i mena, e quei verranno.

Sì tosto come il vento a noi li piega,
mossi la voce: – O anime affannate,
venite a noi parlar, s’altri nol niega.

Quali colombe dal disio chiamate,
con l’ali alzate e ferme, al dolce nido
vengon per l’aer dal voler portate;

cotali uscir dalla schiera ov’è Dido,
a noi venendo per l’aer maligno
sì forte fu l’affettuoso grido.

– O animal grazioso e benigno,
che visitando vai per l’aer perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,

se fosse amico il re dell’universo,
noi pregheremmo lui della tua pace,
poiché hai pietà del nostro mal perverso.

Di quel che udire e che parlar ti piace
noi udiremo e parleremo a vui,
mentre che il vento, come fa, si tace.

Siede la terra, dove nata fui,
sulla marina dove il Po discende
per aver pace co’ seguaci sui.

Amor, che a cor gentil ratto s’apprende,
prese costui della bella persona
che mi fu tolta, e il modo ancor m’offende.

Amor, che a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte
che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Amor condusse noi ad una morte;
Caina attende chi vita ci spense.
Queste parole da lor ci fur porte.

Da che io intesi quelle anime offense,
chinai il viso, e tanto ‘l tenni basso,
finché il poeta mi disse: – Che pense?

Quando risposi, cominciai: – O lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio
menò costoro al doloroso passo.

Poi mi rivolsi a loro, e parlai io,
e cominciai: – Francesca, i tuoi martiri
a lagrimar mi fanno tristo e pio.

Ma dimmi: al tempo de’ dolci sospiri,
a che e come concedette amore,
che conosceste i dubbiosi desiri?

Ed ella a me:– Nessun maggior dolore,
che ricordarsi del tempo felice
nella miseria; e ciò sa il tuo dottore.

Ma se a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
farò come colui che piange e dice.

Noi leggevamo un giorno per diletto
di Lancillotto, e come amor lo strinse:
soli eravamo e senz’alcun sospetto.

Per più fiate gli occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso:
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disiato riso
esser baciato da cotanto amante,
costui, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi baciò, tutto tremante.
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse;
quel giorno più non vi leggemmo avante.

Mentre che l’uno spirto questo disse,
l’altro piangeva sì che di pietade
io venni men così com’io morisse;

e caddi, come corpo morto cade.

(Inferno, V, 73/142)



Buon ascolto dal vostro
Cosimo Piovasco di Rondò

29 commenti:

  1. Prepararsi al sonno e già camminarci dentro.

    sherainpuntadipiedigliocchisemiciusichiude

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  2. Bellissima pagina, ma mi ricorda sempre il commento del mio prof d'italiano, che ci chiese un commento sul particolare verso "Caina attende chi vita ci spense" e tutti a spada tratta difendemmo i due amanti. Il prof ci guardò sorpreso ed alla fine replicò sorridendo "si,si, come sempre... becco e bastonato!"
    Buona domenica!!!

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    1. Beh, becco e bastonato fino a un certo punto, visto che Gianciotto Malatesta, secondo la tradizione, trucidò barbaramente il fratello e la moglie rei di adulterio... Direi che la Caina se la meritava tutta...
      Buona domenica a te!

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    2. Ma dai Cosimo! Anche tu schiavo dell' eloquenza e della licenza poetica del divin Poeta!

      L'Amore sarà sacro, loro erano bellissimi ed innamoratissimi, ma erano cognati, caspita! Sono loro che hanno cornificato Gianciotto, oppure i versi del Dante ci fanno scordare che erano il fratello e la moglie e quindi come dici tu adulteri !!!!

      Gianciotto cornificato e tradito dai due "lava" (secondo le regole del tempo!) l'onta al SUO onore passando a fil di spada i due fedifraghi. Per noi moderni è un assassino, ma per la legge di allora (valida fino a neanche un secolo fa) nessuno lo condanna perché è stato un delitto d'onore!

      Eppure Dante lo condanna per voce di Francesca alla Caina !!! dove si trovano i traditori. Per correttezza poteva essere inserito nel VII Girone 1° CERCHIO violenti contro il prossimo (omicidi), il mio prof. mi ha convinto : Dante ha un momento di fine ironia! Becco e bastonato!

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    3. In realtà se c'è una figura retorica che manca del tutto, in quel canto, è proprio l'ironia...
      Ma scherzare piace anche a me, quindi sorrido volentieri di fronte alle tue argomentazioni.
      E penso che anche il tuo prof scherzasse, come scherzavo io nel commento precedente... ché se volessimo analizzare davvero quel verso in tutti i suoi sottintesi ne verrebbe un trattato lungo paginate intere, visto che è uno dei più controversi dell'intero canto...

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  3. Emozionante, come sempre. Una bella rilettura nella calura di agosto. Grazie e buona domenica :-)
    Annarita

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    1. Lieto che qualcuno si sia accorto anche della lettura :-D
      Un salutone a te, carissima.

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  4. Bellissima pagina che ho riletto con grande piacere. Storia drammatica e piena di passione e sì, anch'io penso che Gianciotto la "Caina" se la meritava tutta...Alla sera della domenica leggere una pagina come questa cambia senso alla giornata. Felice serata.
    Antonella

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  5. Eccoti qua! Che piacere ritrovarti mio caro Cosimo... e poi in compagnia del Sommo Dante, che dire di più! Ti inserisco di nuovo nella mia lista di amici così non corriamo il pericolo di perdersi di vista. Un abbraccio grande e buon inizio settimana :-)

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  6. Che bella idea hai avuto, non leggerei mai Dante, fallo ancora! redcats

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    1. Non sono sicuro di aver capito quel non leggerei mai Dante... intendi dire che Dante non ti piace oppure che non te la sentiresti di leggerlo ad alta voce? (propenderei per la seconda...)
      Beh, unicuique suum per dirla all'antica... io non mi sognerei mai di disegnare vignette, farei schifo, e tu invece sei bravissima. Non possiamo saper fare proprio tutto...

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    2. Credo che M.Grazia intendesse la seconda! :))

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  7. Commenti a parte.. ;)
    la classe di liceo di mio figlio organizzò il carnevale della scuola sul 5° canto ..Mio figlio era Paolo, gli cucii il costume .. fu una ricerca di particolari interessanti ..
    Vinsero il 1° premio!

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    1. Eh, immagino... la ricerca dei particolari - su qualsiasi argomento - ci fa sempre imparare qualcosa di nuovo e di interessante... E delle recite scolastiche dei figlioli anch'io ho un po' di nostalgia...

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  8. Ho riletto anch'io con piacere questo brano ma il piacere più grande è quello di averti ri-trovato anch'io...linkato..
    baci
    Egle

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    1. Benvenuta, carissima, torna quando vuoi...
      Come avrai visto ho proseguita la mia serie di schede sul cinema; e al solito quel post è quello che ha ricevuto meno commenti. Ci vuoi tu - e magari qualcun altro dei nostri amici cinefili di Splinder - per vivacizzarla un po' quella rubrica, sennò mi scappa la voglia un'altra volta.

      P.S. Chissà perché tutti quanti rileggono con piacere il testo (che ho inserito solo per completezza e come accessorio) e praticamente nessuno si fila il video (che è invece il motivo primario del post) manco di striscio...
      Forse ho sbagliato, dovevo inserire il video da solo, che dici?

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  9. Beh, mancavano i tuoi post di livello, corredati da commenti sempre puntuali e circostanziati!

    Dante è troppo per me e non mi azzardo a dire nulla, se non ad ascoltare...
    Buona festa, caro Cosimo!

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    1. Grazie, Linda, se non ci fossi fossi tu :-)))
      Cmq hai ragione, ci vogliono post seri e post leggerini... Anzi, provvedo subito...
      Buon Ferragosto a te, carissima.

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  10. Ahah ciao Cosimo!!!
    Puoi benissimo intervistare i tuoi amici blogger ;D
    Non sono io che ho iniziato questo progetto...comunque fallo,è divertente!!
    Ciao!

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    1. Benvenuta, cara, grazie per la tua visita.
      Non so chi l'abbia inventato questo progetto... Ma in quasi sei anni di blog mi ci sono imbattuto per la prima volta, e proprio da te...
      Ci penserò, è un'idea davvero interessante.

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    2. @tutti: il commento di Sheryl è un OT che potrebbe non essere comprensibile a prima vista. Nasce da un mio commento a un suo POST (per maggiori informazioni seguite il link) dove intervista un amico blogger, e l'idea mi è piaciuta. Penso che l'adotterò, prima o poi.

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  11. tempo fa mi proposi d'impararlo a memoria, ma inciampavo sempre in qualche punto

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    1. Se ti ci metti d'impegno fai fatica, è dimostrato...
      Io cominciai a leggerlo in pubblico, da solo (come qui) o a due voci, con una partner femminile che faceva Francesca, tenendomi il testo ben in evidenza sul leggio... e dopo un po' mi accorsi che non ne avevo più bisogno. Oggi lo posso ripetere in ogni occasione.

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  12. 2 Domeniche fa FIRENZE e BENIGNI, canto XXI dell' Inferno!

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    1. Me l'immagino, letto da Benigni! Il canto XXI è quello delle flatulenze diaboliche, se ben ricordo...
      Benigni lo sentii leggere qualcosa in TV tempo fa... se non erro proprio il canto V dell'inferno... e non mi dispiacque affatto!

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