Intestazione



Le mie citazioni preferite

C'è gente che possiede una biblioteca come un eunuco un harem (Victor Hugo)
Il mediocre imita, il genio ruba (Oscar Wilde)
Amicus Plato, sed magis amica veritas – Mi è amico Platone, ma ancora più amica la verità (Aristotele)
Se devi parlare, fa' che le tue parole siano migliori del silenzio (Antico detto cinese)
Contro la stupidità neppure gli dei possono nulla (Friedrich Schiller)
Disapprovo le tue opinioni, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di esprimerle (Voltaire)
Lo stolto ha solo certezze; il sapiente non ha che dubbi (Socrate)
Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole (Ennio Flaiano)

mercoledì 5 settembre 2012

Se Shakespeare fosse nato a San Donà

Anche questo articolo comparve nel periodo iniziale della mia frequentazione di Splinder, e anch'esso è scomparso dietro il continua a leggere. Visto il gradimento del post precedente lo ripubblico qui: poiché è piuttosto lungo lo dividerò in due puntate.



Il gioco, come ovvio, consiste nel tradurre letteralmente in italiano (o viceversa) i nomi di personaggi storici stranieri, modificando di conseguenza le loro biografie in modo da trarne, se possibile, effetti comici o grotteschi.
I riferimenti sono tali e tanti che anche chi non conosca le lingue non avrà difficoltà ad individuare i personaggi in questione; se comunque qualcuno nutrisse delle perplessità su alcune voci, non ha che da dirlo e fornirò le soluzioni.
Si vada dunque a cominciare con questo viaggio di andata:

Crollalanza, Guglielmo: drammaturgo veneto, nato nel 1564 a San Donà di Piave. Scrisse numerose commedie ambientate nella sua terra, e divenne famoso narrando del triste amore tra due adolescenti veronesi appartenenti a famiglie rivali. Accusato di razzismo per aver messo in cattiva luce un famoso generale veneziano di colore, dipingendolo come individuo violento e soggetto ad incontrollati attacchi di gelosia, e in seguito per aver apertamente accusato un mercante ebreo di vendere libbre di carne a prezzi esorbitanti, cadde in disgrazia presso il governo della Serenissima e fu costretto ad emigrare, facendo perdere le sue tracce. Da fonti non accertate risulta che si sia trasferito in Inghilterra, dove sarebbe morto in data non precisata.

De Maestri, Edgardo L.: poeta toscano (1869 – 1950). Laureato in giurisprudenza, fu a lungo irriso dai colleghi per la sua abitudine di comporre versi durante le udienze in tribunale. Accusato di necrofilia perché trascorreva gran parte del tempo libero passeggiando per i cimiteri, si vendicò scrivendo un volume d’immaginari epitaffi, che intitolò Antologia di Poggibonsi, nel quale metteva alla berlina i suoi concittadini, e che gli diede ampia notorietà.

Droghieri, Raimondo: scrittore di romanzi gialli, nato a Genova (1888 – 1959). Esordì quasi cinquantenne in letteratura, rivoluzionando lo schema del giallo d’azione con le sue storie violente ambientate nei vicoli della città vecchia, tra prostitute, contrabbandieri e scaricatori di porto. Ha creato la leggendaria figura dell’investigatore “duro” con l’impermeabile chiaro, la sigaretta all’angolo della bocca e il perenne intercalare: “Belin, figgieu!”.

Molinaro, Enrico: narratore bolognese (1891 – 1980). Iniziò la carriera letteraria scrivendo racconti erotici per le cosiddette riviste da barbiere, che poi raccolse in un volume dal titolo Il Nesso del Sesso nel Plesso, del quale non volle mai spiegare il significato ai numerosi critici che glielo chiedevano. Divenne poi famoso in tutto il mondo per i suoi romanzi che descrivono sfrenate avventure sentimentali vissute nel corso di numerose crociere tra i due tropici.

Viadorlando, Ernesto: romanziere e giornalista torinese (1898 – 1961). Spirito avventuroso, si arruolò volontario nella prima guerra mondiale e si mise in evidenza coi suoi brillanti reportage di guerra. Amante della caccia, testimoniò questa sua passione in opere come Verdi colline del Monferrato, Breve la vita felice del conte Francesco e Le nevi del Cervino. Morì suicida nella sua casa di Pantelleria, dove si era ritirato in età avanzata, dedicandosi alla letteratura e alla pesca.

Obbene, Giorgio: romanziere e saggista romano (1903 – 1950). Inviato speciale durante la seconda guerra mondiale, fu espulso da Togliatti dal PCI, al quale era iscritto da tempo, per aver pubblicato nel 1945 La casa delle bestie, che i dirigenti comunisti interpretarono come un’impietosa satira del regime sovietico. Annoverato in seguito tra gli scrittori di fantascienza dagli appassionati del genere, le sue opere di satira fantastica sono state accostate, da molti critici, a quelle di Rondoni (ved.).

Rondoni, Gionata: scrittore milanese (1667 – 1745). È considerato il capostipite della fantascienza sociologica; il suo capolavoro, I viaggi di Gioanin Brambilla, descrive avventure fantastiche e satiriche di un buffo personaggio in paesi popolati da nani e giganti.

Due, Marco: pseudonimo di Samuele Clementi, scrittore pavese (1835 – 1910). Pilota, in gioventù, delle chiatte che navigavano il Po, trasse il suo pseudonimo dal grido dei battellieri che, con una lunga pertica, misuravano la profondità del fiume per evitare le secche. Autore di romanzi umoristici come Un siciliano alla corte dei Savoia, ha creato indimenticabili figure di ragazzi liberi e ribelli, il più famoso Masino il Segaiolo.

E adesso il viaggio di ritorno:

Meadows, John: poeta inglese (1855 – 1912). A lungo insegnante di lingua e letteratura inglese all’università di Londra, è considerato il più insigne esponente del crepuscolarismo britannico di fine ottocento; la sua poetica del little boy, basata sull’osservazione della natura con lo sguardo innocente della fanciullezza, ha profondamente influenzata tutta la successiva poesia di lingua inglese.

Bigbeef, Alexander: scrittore e poeta scozzese (1785 – 1873). Nato da nobile e agiata famiglia (il padre Peter era Earl of Inverness), manifestò precoce vocazione alla poesia. È considerato il più importante innovatore della lingua inglese di tutti i tempi (famosissima la sua espressione sciacquare i panni nel Tamigi); il suo capolavoro The betrothed è considerato il capostipite del romanzo anglosassone moderno.

Rod, John: romanziere americano (1840 – 1922). Autore dapprima di romanzi storici, divenne famoso per le sue storie realistiche, aventi a tema la vita quotidiana della povera gente, ambientate nel profondo sud degli Stati Uniti. Tra i suoi capolavori The stuff, The she–wolf, Rustic Tales.

Il resto alla prossima puntata.
Un saluto e un sorriso dal vostro
Cosimo Piovasco di Rondò

21 commenti:

  1. Arguto e divertente! Buona serata, Annarita.

    RispondiElimina
  2. Un bellissimo post intelligente e simpatico, aspetto con ansia la seconda puntata.
    felice serata.
    Antonella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La seconda puntata è già pronta (in realtà è un articolo unico che ho tagliato in due per alleggerirlo un po'): tra un paio di giorni – il tempo di lasciar digerire questa a chi passa da qui – la pubblico.

      Elimina
  3. Mamma mia, adesso capisco perchè non dormi di notte! Devi produrre queste pensate! Allora, siccome bisogna ragionarci su e ci vuole del tempo, visto che si è fatto tardi, mi fermo ai primi sei, lasciando anche agli altri il piacere di scoprire quali scrittori si nascondano dietro siffatte spoglie.

    Ecco smascherati ( secondo me) i primi sei:
    William Shakespeare
    Edgar Lee Masters
    Raymond Chandler
    Henry Miller
    Ernest Hemingway
    George Orwell

    Indovinato?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spiritosa! Certo che le mie creazioni le faccio di notte, di giorno non avrei neppure il tempo...
      Sì, indovinati, ovviamente :-D

      Elimina
  4. Al volo: il prossimo è sicuramente l'autore dei Viaggi di Gulliver, Jonathan Swift. Quel joanin Brambilla è lampante! Il prossimo lo leggerò poi...arrivo da un corso di aggiornamento, devo pranzare e correre al funerale. A presto|

    RispondiElimina
  5. E chiudiamo con Marc Twain...
    Chi scriverà il viaggio di ritorno?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il viaggio di ritorno c'è già, sono quei tre scrittori italiani emigrati all'estero che trovi in fondo; nella prossima puntata, invece, saranno presenti altri personaggi non del mondo della letteratura (qui erano tutti scrittori e poeti) bensì dello sport, della scienza, dello spettacolo e dell'attualità.

      Elimina
    2. Allora non ho capito...Nel viaggio di ritorno che tu hai scritto,( e che ho ben visto) non dovremmo essere noi lettori ad inventare un nome italiano e a scrivere una sorta di biografia "italianizzata e maccheronica" come hai fatto tu nel viaggio di andata?

      Elimina
    3. A me pare che John Meadows sia Giovanni Pascoli, con la sua poetica del fanciullino (little boy), prova a scoprire da sola gli altri due... ;-)

      Elimina
    4. Sì, in effetti è così: il viaggio di ritorno – ho il sospetto di non essermi spiegato bene, nell'introduzione, e me ne scuso – consiste semplicemente nel fare l'operazione inversa, cioè tradurre in altre lingue i nomi e le biografie di autori nostrani, come per l'appunto Giovanni Pascoli e gli altri due (che per ora non svelo, ma sono piuttosto facili da scoprire).
      Il post non voleva essere un quiz, ma solo un'occasione per sorridere un po'... e quanto agli interventi esterni,,, beh, lo sapete che da me sono sempre benvenuti :-D... Quando pubblicai il post la prima volta ci fu addirittura qualcuno che si prese la briga di anglicizzare il mio nome e il titolo di un mio libro... Chi è curioso può leggere QUI, il testo è sparito ma i commenti ci sono ancora tutti.

      Elimina
  6. Simpaticissimo questo post ,,,arrivo in ritardo ma mi ha fatto sorridere!
    Aspetto il prossimo ...mi stai "attaccando" la passione per l'etimologia...so che non c'entra con questo post...sai da dove viene la parola "laconico"? io l'ho scoperto ieri e mai ci sarei arrivata...
    ciao e a presto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sinceramente no... Suppongo derivi da qualche personaggio antico (come epicureo) o da qualche località, come sibarita, sodomita....
      Cmq oggi ci vuole un attimo a togliersi lo sfizio... asp...
      Infatti, deriva dalla Laconia, la regione greca dove sorgeva Sparta... e se andiamo a vedere qualcosa in comune con spartano ce l'ha...

      Elimina
    2. Si , deriva dalla regione dove sorgeva Sparta. Gli spartani erano un popolo che non amava parlare, erano piuttosto silenziosi rispetto agli Ateniesi, dediti al culto della guerra e del proprio corpo come strumento di forza...
      ciao alla prossima!

      Elimina
  7. Ciao Cosimo,passa sul mio blog,c'è un premio che ti aspetta ;D

    RispondiElimina
  8. Molto divertenti, le tue "traduzioni"! :-)

    RispondiElimina
  9. Incredibile post! Interessante e divertente.

    RispondiElimina
  10. se Shakespeare fosse nato a San Donà, la mia formazione dei poeti italiani potrebbe ambire al titolo

    RispondiElimina
  11. @pensierini & penelope & luoghinonluoghi: grazie anche a voi :-D

    RispondiElimina