Intestazione



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martedì 11 settembre 2012

Interviste (3) – Conclusioni

Come promesso, dedico questa ulteriore puntata (QUI e QUI le precedenti, per chi passasse da questi paraggi per la prima volta e/o non le avesse viste) ad una veloce analisi delle risposte ottenute.
Non compilerò una vera statistica, con tanto di tabelle e dati incrociati, come a rigore si dovrebbe fare; mi limiterò a condividere le impressioni ricevute dalla lettura delle vostre risposte (e dal confronto con le mie). Forse superfluo sottolineare che questa non è una fotografia dell'intero universo dei blog, ma soltanto della mia cerchia di amici, quindi di un campione assolutamente non rappresentativo della totalità dei blogger... ma altrettanto assolutamente rappresentativo, invece, di quella tipologia di blogger coi quali mi sento personalmente in sintonia.


  • Dalle risposte alla prima domanda, Perché un blog? balzano all'occhio due motivazioni: la fuga dalla solitudine in periodi difficili della propria vita, e l'imitazione di chi ha aperto un blog seguendo l'esempio di amici o familiari;
  • non stupisce, visti i miei trascorsi, che la maggioranza degli intervistati siano transfughi di Splinder, costretti a trasferirsi su altra piattaforma a causa della sua chiusura;
  • un dato curioso, a mio vedere, riguarda le mutate abitudini della blogosfera: mentre qualche anno fa la prassi era l'assoluta anonimità (vera o apparente che fosse), la tendenza dei blogger più recenti è invece quella di presentarsi col proprio nome (e anche cognome, a volte) come nick e con una foto propria come avatar;
  • praticamente unanimi i commenti alla domanda 4), più delusioni o piacevoli sorprese? dove tutti confermano la seconda ipotesi; spicca la voce fuori dal coro di Alidada (e parzialmente di suzieq che salomonicamente dichiara metà e metà). Noterei però che con ogni probabilità i veri delusi hanno abbandonata da tempo l'avventura, e i loro commenti non potremo leggerli mai.
Non voglio farla troppo lunga; se a qualcuno fosse rimasto impresso qualcosa che ho trascurato lo dica nei commenti.

E voglio concludere con una nota leggera e sorridente, assegnando a mia volta un simbolico riconoscimento (secondo il mio gusto personale) ad alcuni degli intervistati;
  • Miglior titolo del blog: a Panta Rei di Albafucens;
  • Miglior nick: ad Alidada; le motivazioni della scelta le ha spiegate nel suo blog, ma non sono riuscito a rintracciare il post; chi è interessato può chiedere a lei;
  • Miglior avatar: il profilo stilizzato di Jane Eyre in b/n di Linda;
  • E non può mancare un premio semplicità, per il blog con gli attributi più spontanei e meno fantasiosi: a Katherine, che usa come nick la traduzione del suo nome, come avatar una sua foto in primo piano, come titolo del blog un essenziale VI RACCONTO...
Grazie a tutti per la vostra entusiasta e affettuosa partecipazione. Un saluto dal vostro
Cosimo Piovasco di Rondò

20 commenti:

  1. Sono una che ha aperto il blog per allietare un periodo buio della sua vita; sono una naufraga di Splinder; ho ricevuto tante belle sorprese e stretto amicizia con alcune persone meravigliose; ho anche ricevuto un premio... insomma, eccomi qui, con un sorrisone sulle labbra alle 8 del mattino. E ti ringrazio, ovviamente...:)

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    1. Grazie a te per la tua costante e affettuosa (e paziente) presenza.

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  2. Bello aver tirato le somme e tutto sommato ne esce un quadro positivo.
    Condivido la tua opinione sull'Avatar di Linda, e bellissimo!
    Ciao felice giornata.
    Antonella

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    1. Anche tu eri in lizza per il miglior titolo, sai? (adoro le citazioni, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto)
      Poi, tra Proust ed Eraclito, ho scelto l'antico greco...

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    2. Ne sono comunque onorata. Anch'io avrei preferito, alla fine, Panta rei. Ciao, buona serata.
      Antonella

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    3. Apprezzo molto questo gesto di sportività. Un caro saluto a te.

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  3. Urca! Grazie mille per la menzione! In effetti io ho precorso un po' i tempi. Otto anni fa nessuno usava come avatar la propria foto, nessuno faceva riferimento al proprio nome nel nick e tutti vivevano la dimensione blog come un'altra vita, completamente staccata da quella reale. Nessuno doveva sapere di quel blog e gli amici reali e quelli virtuali restavano ben divisi tra loro. Oggi si vive il blog come una sorta di sito e molti non temono più di esporre la propria faccia e il proprio nome, di modo che possono essere anche rintracciati dagli amici della vita reale. Tutto cambia! Ma io sono rimasta la stessa...Grazie ancora!

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    1. Sono d'accordo quasi su tutto, Kat, tranne su "tutti vivevano la dimensione blog come un'altra vita"... con quel che segue. Per quel che mi riguarda, familiari e amici sapevano del mio blog fin dall'inizio, e c'impiegai pochi giorni per trasferire alcune conoscenze dalla blogosfera alla vita reale, e viceversa.
      Sui tempi mutati hai ragione, e l'ho detto anch'io nelle conclusioni: ho il sospetto che i social network, in particolare il mai troppo vituperato FaceBook, abbiano molto contribuito alla voglia di svelarsi in rete...

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  4. Bello questo tuo tirare le somme...Hai un occhio "speciale". Cosa di cui non ho mai dubitato dal primo contatto che ho avuto con te. Ciao

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    1. Grazie, ma non ci voleva proprio tutto 'sto occhio per tirare quelle quattro conclusioni in croce... anzi temevo di essere stato un po' banalotto, a riassumere in quel modo; ma l'alternativa sarebbe stata di diventare troppo prolisso e specialistico, e dovendo scegliere...

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  5. Vedo che le conclusioni sono quasi uguali alle mie risposte ^^ Ciaooo

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    1. Il che dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto la blogosfera riesca ad unire persone di età ed esperienze diversissime... Un fatto da rimarcare positivamente, secondo me.

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  6. È stata una buona idea questo sondaggio, e soprattutto anche il tirarne le fila.
    ciao

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  7. Già...ho dimenticato di dire: "Tutti quelli che avevo conosciuto".A quei tempi e fino a un anno o due fa, ero la sola, tra quelli che conoscevo, a non fare mistero del proprio blog. Tutti gli altri avevano "la bocca cucita" e, quando qualcuno del mondo reale li riconosceva, si affrettavano a cancellare il blog e a ricominciare da un'altra parte.
    Sono anche stata rimproverata diverse volte perchè, da qualche mio commento,( come sai, sono molto distratta,non lo faccio per cattiveria...) si evinceva qualcosa di personale che solo io conoscevo, come la professione o l'esistenza di un figlio.. Sembrava proprio che vivessero in due mondi nettamente separati. Oggi invece mi sembra che non sia più così, almeno per parecchi bloggers.

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    1. Sì, credo abbiamo avute esperienze diverse, sotto certi punti di vista (e comuni sotto altri). E non mi dilungo oltre, visto che te ne ho appena parlato anche per e-mail :-D...

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  8. Caro Cosimo,
    sono arrivata fuori tempo massimo per partecipare al tuo sondaggio.
    Ma in ogni caso vorrei partecipare, ecco le mie risposte:
    1) ho aperto il mio blog perchè avevo voglia di scrivere di me, del mondo che mi circonda, dei miei interessi.
    Non avevo periodi bui nè volevo imitare qualche altro blogger, l'ho deciso in poco tempo, qualche minuto, insomma detto fatto;
    2-3-4) lo avevo aperto su style.it nell'agosto del 2011 ma ho presto cambiato piattaforma perchè style.it è da mesi in perenne confusione e assolutamente inaffidabile; poi sono approdata prima su blogger per un tempo brevissimo e poichè la maggior parte dei miei amici non riusciva a commentare ho cambiato nuovamente e il porto finale è stato blogspot. Mi trovo benissimo; dopo più di un anno devo dire che l'esperienza è positiva e non credevo che anche tramite un blog si riuscisse ad avere affinità elettive, invece a me è successo:
    5) Ho pensato a rinunciare quando circa un anno fa con style.it per problemi di piattaforma era diventata una guerra perfino postare un semplice post di poche righe;
    6) il mio avatar è una mia foto, nulla di misterioso, come me;
    7) solo una volta ho cancellato un commento che era troppo personale, ma ho spiegato il motivo privatamente alla persona che ha compreso, mai bloccato un utente;
    8) 50 e 50; ho creato il blog perchè mi piace scrivere per me, perchè mi rende felice e per gli altri perchè, anche questo mi rende felice;
    9) ma che vuol dire un blog privato? è come un club a circolo chiuso? ma allora meglio delle serate a tema.NON LO CAPISCO.
    10) il blog mi ha permesso di conoscere e di condividere interessi con tante persone e con alcune si è creata amicizia, ci si vede quando si può, ci si scrive, ci si telefona ecc. ( ce piace tanto de chiaccherààà).
    Ci sono state anche delle delusioni perchè in alcuni casi qualcuna di queste era ben diversa da come appariva attraverso le parole scritte, ma l'episodio più bello è stato quello di diventare zia!
    Sì perchè una delle mie amiche più care l'ho conosciuta tramite blog, e ho avuto la fortuna si seguirla per tutta la gravidanza che lei non voleva rendere pubblica fino alla nascita della bimba.
    E l'annuncio in pompa magna, l'ho dato io sul mio blog!
    Mi ha fatto molto piacere, non lo nego.

    Magari avrò detto cose ovvie, ma volevo partecipare.
    Credo che la curiosità e la partecipazione siano uno dei "motori" caldi dei blog, la curiosità ci spinge a cercare intorno a noi e la partecipazione ci lega come collante agli altri.

    Ti abbraccio, buona serata.

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    1. Hai fatto benissimo a intervenire, ti ringrazio.
      Le tue risposte sono tutto sommato in linea con quelle degli altri; sei l'unica che nomina style.it, una piattaforma che non conosco assolutamente (e a quanto mi dici non ho perso nulla).
      Sui blog privati anche tu, come tanti altri, hai equivocato, non era quello che intendevo... e quindi ne devo concludere che sono stato io a spiegarmi male con la domanda 9); in ogni caso, se ha voglia (e la pazienza) di approfondire, sul secondo post della serie (quello con le mie risposte) c'è un lungo scambio di commenti tra me e la povna, che ti potrà meglio chiarire la questione. Abbraccione anche a te.

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  9. Grazie a te, hai fatto proprio un lavoro simpatico :)

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